3 luglio 2008

Strumentazione

Il mio primo telescopio, acquistato nel 2004, è il piccolo rifrattore "Cartesio" della Antares da 80mm di diametro e 900mm di lunghezza focale, e quindi un rapporto focale pari a f/11.
La montatura è piccola e piuttosto instabile e questo rende difficoltosa la messa a fuoco, soprattutto ad ingrandimenti elevati. Il cercatore è 6X30, piccolino ma comunque adatto all'uso che se ne può fare del telescopio.

Lo strumento da il meglio nei pianeti e nella Luna offrendo immagini discete e, nelle serate di seeing buono, diverse bande dell'atmosfera di Giove e di Saturno oltre che i principali satelliti e la divisone Cassini.
Nel profondo cielo si comporta discretamente sui soggetti più luminoso come la nebulosa di Orione, la galassia di Andromeda, M13 o M57.
Un buon telescopio per iniziare a fare esperienza con i corpi più luminosi anche se prima o dopo richiede un upgrade.

L'upgrade arriva infatti nel 2007 con un riflettore newtoniano: il celestron C8-N gt da 200mm di apertura e 1000mm di lunghezza focale per un rapporto focale pari a f/5. La montatura è l'equatoriale CG-5, corrispondente pressappoco alla più comune eq5 con la differenza che il treppiede è quello della eq6 con un diametro di 50.8mm.

La montatuta è comunque al limite per uno strumento quale il C8, il che rende difficile l'uso di macchine fotografche in parallelo o di telescopi guida. In visuale comunque dimostra di essere all'altezza del compito con un tempo di smorzamento delle vibrazioni molto basso e un inseguimento preciso anche su tempi lunghi. Il luminoso cercatore è un 9X50.
Il telescopio non è il massimo in quanto a trasportabilità. Per spostarlo anche nel vicino balcone bisogna necessariamente smontarlo in treppiede, contrappesi e tubo, per poi rimontarlo: dopo averci preso la mano l'operazione non dura più di 5 minuti...

Altro strumento è il Bigbino Celestron 15X70 acquistato su ottica San Marco durante la promozione a 99€. È rifinito, ricoperto di gomma antiurto e con tappi di protezione sia per gli oculari che per le lenti anteriormente. Viene dato in dotazione l'utilissimo supporto per treppiede dato che dopo qualche minuto con la visione a mano si inizia a stancare e le immagini sono tremolanti. Permette la correzione della diottria per ogni occhio e una messa a fuoco fluida e precisa.


Il parco oculari è costituito da 6 pezzi.
I primi quattro sono gli oculari kellner avuti in dotazione col rifrattore con focale 20mm, 12.5mm, 9mm e 6mm. Confrontati con gli oculari successivi risultano essere molto scarsi. Soprattutto il 9 e il 6 mm non consentono di distinguere quasi nessun particolare di Giove e di Saturno a causa di molta luce diffusa che risulta in una visione quantomai impastata dal pianeta.
Poi il plossl 20mm in dotazione col C8 che si è dimostrato molto buono soprattuto per quanto riguarda il deep-sky data la sua focale. Immagini nitide e lieve presenza di coma ai bordi.
Il pezzo forte è però l'Hyperion Zoom 8-24mm. Ciò che sorprende a prima vista sono sicuramente le dimension. Molto più grande di tutti gli altri oculari, consente una visione pura e nitida anche se sul C8 ha un campo reale piccolo. Si comporta bene anche ad ingrandimenti maggiori su luna e pianeti restituendo immagini contrastate.
Sicuramente è molto comodo in quanto consente appunto di variare l'ingrandimento semplicemente routando l'apposita ghiera in modo continuo anche se sono presenti delle focali "fisse" (24mm-20mm-16mm-12mm-8mm). Questo permette di indivuare in poco tempo l'ingrandimento ideale per il soggetto puntato in relazione a luminosità, inquinamento luminoso o seeing.

Il principale, e ancora unico, strumento di ripresa è una vecchia reflex analogica Chinon CM7 montata su un discreto treppiede che in genere utilizzo per foto in parallelo o strisciate in abinamento a rullini da 100,400 e 800 ISO.

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